Nota informativa
OGGETTO: effetti sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016
Al fine di offrire un primo orientamento operativo in merito agli effetti della sentenza in oggetto, si fa presente quanto segue.
La Corte Costituzionale (sentenza depositata il 25 novembre) ha dichiarato l’illegittimità di norme di delega contenute nella legge 124/2015 ( cd Legge Madia), relativamente a:
1. Dirigenza pubblica. Lo schema definitivo di decreto attuativo era stato approvato nel CDM del 24 novembre u.s., ed è stato ritirato dopo la sentenza della Corte. Il termine per l’esercizio della delega è scaduto il 27 novembre u.s.. La delega è stata parzialmente attuata solo per la dirigenza sanitaria, D.Lgs. n. 171/2016, in vigore ;
2. Servizi pubblici locali. Lo schema definitivo di decreto attuativo era stato approvato nel CDM del 24 novembre u.s., ed è stato ritirato dopo la sentenza della Corte. Il termine della delega è scaduto il 27 novembre;
3. Società partecipate. La delega è stata attuata con il D.Lgs. 175/2016, in vigore dal 23 settembre 2016;
4. Riordino delle norme sul lavoro pubblico. Lo schema di decreto attuativo non è ancora stato presentato, la delega scade a febbraio 2017. La delega è stata parzialmente attuata con il D.Lgs. n. 116/2016, relativo al licenziamento breve in caso di falsa attestazione della presenza in servizio.
Ciò premesso, si precisa quanto segue :
- Rispetto ai decreti ritirati (dirigenza, servizi pubblici locali), essendo i termini per l’esercizio della delega ormai scaduti, valuterà il Governo quali azioni intraprendere, tenendo conto che è comunque necessario un nuovo veicolo normativo;
- Rispetto ai decreti già pubblicati ed interessati dagli effetti della sentenza (Società partecipate, licenziamenti, dirigenza sanitaria), si ipotizza che gli stessi potrebbero formare oggetto di un decreto correttivo sottoposto ad nuovo passaggio in Conferenza Unificata al fine di conseguire l’Intesa: siamo in attesa di conoscere le intenzioni del Governo al riguardo e informeremo prontamente i territori.
Pertanto, alla luce del dispositivo della Corte Costituzionale che testualmente prevede che “Le pronunce di illegittimità costituzionale, contenute in questa decisione, sono circoscritte alle disposizioni di delegazione della legge n. 124 del 2015, oggetto del ricorso, e non si estendono alle relative disposizioni attuative. Nel caso di impugnazione di tali disposizioni, si dovrà accertare l’effettiva lesione delle competenze regionali, anche alla luce delle soluzioni correttive che il Governo riterrà di apprestare al fine di assicurare il rispetto del principio di leale collaborazione.”, si potrebbero considerare allo stato attuale efficaci le disposizioni di cui ai decreti attuativi già pubblicati e in vigore.
L’ANCI si attiverà per avere indicazioni al riguardo da parte delle Amministrazioni Centrali competenti.
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